Ma cosa succede realmente a livello energetico nei processi di invecchiamento?
Proviamo a fare un excursus di un’esistenza tipo.
Si nasce come spirito puro che si incarna in un corpo ancora inerme.
Si impara poi lentamente a gestirlo nella misura in cui si sviluppa.
Arrivati alla giovinezza ci sentiamo immortali. Nulla sembra poter intaccare la nostra funzionalità. Si potrebbe dire che ci sentiamo identificati nel nostro corpo fisico.
Poi tra i 30 e i 40 si inizia la parabola discendente e contemporaneamente ci decentriamo verso la famiglia, il lavoro e i vari gruppi di appartenenza.
Mentre il corpo perde di funzionalità, anche i nostri istinti primordiali perdono di intensità. Diventiamo meno aggressivi e reattivi.
La precedente sensazione di potenza si trasforma lentamente in fragilità. La vulnerabilità ci rende più inclini al compromesso e alla diplomazia. Cosa sta succedendo?
In natura vige una legge inderogabile.
‘nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma’.
Succede quindi che quell’energia egoica che ci poneva al centro del mondo, si trasforma in coscienza, in saggezza e in maggior considerazione di chi ci sta intorno. La sostanza grossolana della materia si è trasformata in energia più sottile, in spirito.
In altre parole, torniamo alla casa del Padre.
È un processo di trasmutazione in cui ogni funzionalità fisica persa, trova una sua contropartita nel campo della coscienza. Dall’esteriorità all’interiorità, dall’azione alla contemplazione.
Tutto ciò prosegue fino alla punto culminante del grande passaggio.
Nel processo di morte lasciamo tutta la nostra sostanza animale e ridiventiamo luce.
Il cerchio si chiude.
Tutto il processo di invecchiamento è quindi una lenta riaquisizione di facoltà superiori inerenti alla sfera dell’anima. È la spinta della vita che dall’esterno ci porta verso l’interno, a diretto contatto con la nostra parte divina. Seppur doloroso, l’invecchiamento è una legge di natura che mira a renderci migliori. Fare resistenza ci crea solo maggiore sofferenza.
Nelle società più primitive, più aderenti alle leggi di natura, i vecchi sono tenuti in grande considerazione. Sono fonte di saggezza, oltre che di memoria storica.
Si chiede loro consiglio e si tiene conto di ogni insegnamento.
Platone ipotizzava il governo dei saggi in cui a capo dell’esecutivo vi era un gruppo di anziani.
Tutto ciò è un invito a rivalutare un periodo della nostra vita che ci fa scoprire la grande ricchezza interiore che tutti abbiamo, ma che spesso non vediamo.