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La malattia come OPPORTUNITÀ di evoluzione

La malattia è una grande opportunità di evoluzione.

Difficile da digerire?

Ebbene sì. Se ammettiamo che abbiamo tutti un progetto preparato appositamente

per noi dall’anima, allora è anche plausibile che essa farà tutto il possibile per ispirarcelo.

E siccome l’essere umano è propenso, in virtù del libero arbitrio, a perdersi nei suoi desideri (belli o brutti che siano) è anche ammissibile che l’anima usi crisi e malattie per rimetterlo in carreggiata.

Capire il proprio progetto è possibile solo entrando profondamente in noi stessi.

Ma i più diranno che non ce n’è il tempo, che siamo pieni di impegni, di programmi, di responsabilità.

La malattia arriva quindi primariamente per fermarci, per uno stop che serve da risveglio dalla condizione di ipnosi in cui la routine spesso ci trattiene.

Giriamo come criceti sulla ruota senza nemmeno ricordarsi perché ci sono saliti!

Lo stop ha sì l’effetto di farci entrare a contatto con noi stessi, e questo è già davvero un evento per moltissimi. Ma i benefici non si fermano qui.

Con la malattia entriamo anche direttamente in relazione col corpo. Siamo costretti a sentirlo.

E anche questo potrebbe essere una vera rivoluzione. La propensione naturale dell’uomo ordinario è infatti di stare nella mente. Costantemente in oscillazione tra il passato e il futuro, tra paure generate dai ricordi e conseguenti ansie per il futuro.

Tutto ciò è pura illusione. Infatti ciò che esiste è solo un eterno adesso, ma questo lo possiamo capire solo entrando in relazione con il nostro corpo. Lui sì che è davvero nel momento presente.

A contatto con la fragilità della nostra condizione abbiamo anche la possibilità di rivedere le nostre scelte e le nostre priorità. La malattia ci ricorda la finitudine, e l’inconsistenza dei desideri materiali ispirati dalla società dei consumi.

Nel bellissimo libro ‘Vorrei averlo fatto’ un’infermiera australiana addetta alle cure palliative dei pazienti terminali, raccoglie le loro testimonianze in merito ai rimpianti più significativi.

Eccoli in ordine di importanza:

È inevitabile. Quando si è vicino alla morte si è anche faccia a faccia con l’anima.

Infatti l’autrice consiglia di entrare maggiormente in relazione con persone che sono prossime alla fine poiché ci danno perle preziose su come evitare di avere rimpianti in futuro.

Questa testimonianza ci porta ancora sui principi base delle leggi universali.

Siamo qui per percorrere un cammino di esperienza il cui fine è l’evoluzione della coscienza.

Coloro che sono guariti da gravi malattie testimoniano spesso un cambiamento radicale della loro vita, delle abitudini e delle loro credenze. È esattamente ciò che l’anima vuole, mandandoci le crisi.

Capire il messaggio e assimilarlo può essere di grande aiuto per la guarigione. Ma anche se ciò non avvenisse, il solo fatto di aver capito l’insegnamento che sta dietro alla malattia, ne agevolerà l’accettazione.

E questa è già guarigione!

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