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Il consumo di CARNE ci riporta alla natura animale

Trasformiamo i nostri istinti animali per accedere alla nostra parte divina. Un percorso legato alla
trasformazione delle energie, all’apertura dei chakra sopra il diaframma.
Un lavoro su noi stessi, sulle nostre abitudini, sui nostri comportamenti. Se però vogliamo davvero
essere coerenti dovremmo pensare anche a ciò che mangiamo. Anche lì stiamo lavorando sulle
nostre energie. Ciò che mangiamo ha in sé una valenza energetica che dovrebbe distanziarsi il più
possibile dal mondo animale e dai suoi istinti primordiali.
È quindi evidente che mangiare carne non può funzionare per chi vuole sviluppare la sua parte
divina. Un pezzo di carne è frutto di violenza da una parte e di paura dall’altra. Come può portarci
verso la nostra parte divina? Può solo farci stazionare nella parte animale di noi stessi, anche se la
violenza non l’abbiamo perpetrata noi.
La carne che assumiamo ne è impregnata. Non è un cibo innocuo, ma frutto di violenza e
sopraffazione.

La carica ormonale dell’animale ucciso

Gli animali vengono uccisi in file nei macelli. La carcassa dell’ultimo viene buttata.

Non è commestibile. Troppi ormoni. Ma forse quelli che lo precedevano non hanno generato gli stessi
ormoni? Solo in misura un po’ minore.

Quelli vanno a finire nei piatti. È questa una delle ragioni per cui mangiare carne sviluppa aggressività, quella che scaturisce in un animale prossimo ad essere
ucciso. Lo sanno anche le popolazioni primitive, i cui guerrieri mangiano maggiormente carne per
essere più vigorosi.

Tutto ciò ci riporta indietro verso la nostra natura animale. Nulla di evolutivo. La nostra natura
divina si alimenta di amore per tutte le creature e di perfetta innoquità.

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